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al testo di Marina Pacifici
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Nel pianto di rugiada del giorno
accarezzi i miei pensieri. Nel manto di stelle della notte ti cerco su onirici sentieri. Come raggio verde sospesa all’aurora rivedo il nostro abbraccio all’ombra del dorato olmo. L’eco della tua voce nel dedalo della mia nostalgia si perde. Volano da Te i miei rimpianti In stormo, il tuo sorriso palpita in ogni mio respiro. Di Te la mancanza tesse il malinconico ordito all’arcolaio, nell’assolo della mia solitudine. Ti riabbraccerò nella notte di zaffiro, ti bacerò nel vento di ponente ti stringerò nel bacio del sole al mezzogiorno. Resto qui a scrutare le nebbie della mia inquietudine attendendo l’aurora radiosa del tuo ritorno. Mi perdo nel caldo ricordo, m’inebrio della rimembranza del tuo sguardo di giada, il gelo desolato riempie di silenzio la mia stanza. Fragranti di sogno i nostri baci sull’argentea strada, di soave luna iridati. E tesso la trama della mia nostalgia. Nel cuore lacerato di chi in esilio ama al mio malinconico telaio. Tu, mia speranza di disgelo, respiro l’infinito nei tuoi occhi che riverberano un sospiro di cielo. Tu, il giglio reale nel giardino in abbandono del mio cuore. Tu, il sole di mezzanotte del mio livido gennaio. Marina Pacifici |
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